Che cos’è il rispetto?

Il rispetto è un atteggiamento che favorisce le relazioni interpersonali adeguate e soddisfacenti. Rispettare significa tenere conto dell’altro nelle sue differenze individuali, senza cercare di manipolarle e senza pretendere che l’altro si comporti diversamente da come è, circa il suo modo di pensare, di esprimere la propria opinione, di sentire.

Rispettare è rendersi conto che ogni persona ha diritto di essere esattamente ciò che sceglie di essere, nella piena consapevolezza del proprio valore e della propria dignità.

Il rispetto, come l’amore, è gratuito e senza condizioni, quindi come non può sussistere il “Ti amo se…”, allo stesso modo non può esistere il “Ti rispetto se…”.

Quando è più difficile rispettare?

Quando si vuole a tutti i costi aver ragione e si è convinti che la propria posizione è l’unica possibile.

La mancanza di rispetto è una violenza vera e propria, può essere espressa in molti modi e su tanti livelli. A volte è esplicitata, altre invece è ben nascosta e si fa fatica a riconoscerla.

Le offese alla dignità, piccole o grandi che siano, feriscono profondamente poiché veicolano un chiaro messaggio di NON interesse e NON attenzione da parte dell’altro e sollecitano una varietà di risposte emotive e verbali.

Una risposta emotiva connessa alla mancanza di rispetto è la RABBIA. La rabbia è un’emozione che nasce dal riconoscimento di una violazione, dalla constatazione che l’altro non dimostra attenzione nei confronti nostri e dei nostri bisogni.

Una risposta verbale collegata alla rabbia è la richiesta di rispetto. Abbiamo tutto il diritto di reagire e di rispondere, nel pieno rispetto dell’altro ma, soprattutto, di noi stessi.

Tuttavia la rabbia è una risposta emotiva che non sempre emerge perché spesso viene sostituita dal silenzio.

Non è possibile controllare il comportamento dell’altro. Possiamo però imparare a stabilire dei limiti che se oltrepassati porteranno a delle conseguenze. È fondamentale chiarire cosa siamo disposti a tollerare e cosa no in una relazione, che sia tra amici, conoscenti colleghi di lavoro o in famiglia.

Quando ci mancano di rispetto, il nostro corpo ci avvisa sempre. Ascoltarlo e diventarne consapevoli è nostro dovere.

Se non stabiliamo dei limiti, diamo all’altro il permesso di ferirci. Molte volte sorridiamo o “stendiamo un velo pietoso” se qulcuno ci fa sentire a disagio, per esempio con un commento sgradevole. Se stiamo zitti e se mettiamo in atto questo comportamento inoltre, mandiamo un chiaro messaggio all’altro, è come se indirettamente gli dicessimo “puoi mancarmi di rispetto, te lo concedo”.

Quindi se non stabiliamo dei limiti, diamo all’altro il permesso di ferirci. I limiti ci proteggono dalla mancanza di rispetto.

È necessario rispettare noi stessi piuttosto che permettere agli altri di mancarci di rispetto solo perché vogliamo la loro approvazione. Dire come ci sentiamo o come gli altri ci fanno sentire, senza timori, ci permette di sviluppare relazioni interpersonali più mature e autentiche.

Scegli di rispettarti quando gli altri non lo fanno!

“Rispetta te stesso e gli altri ti rispetteranno”. (Confucio)